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giovedì 22 settembre 2011

LESIONI DELLA CUFFIA DEI ROTATORI




Le lesioni della cuffia dei rotatori hanno una genesi multifattoriale, includendo fattori estrinseci come un sovraccarico meccanico, la presenza di stress ripetitivi, e la presenza di fattori intrinseci, quali un'alterata vascolarizzazione, un'alterazione delle caratteristiche elastiche del tessuto stesso tipiche durante l'invecchiamento. Va però immediatamente precisato come questa eziopatogenesi multifattoriale degenerativa, non debba essere assunta come valore assoluto, poiché tipicamente anche nel giovane (<35 anni) si può presentare una patologia tendinea con lesioni ai vari stadi con anche tendinopatie calcifiche sino a vere e proprie calcificazioni nonché si presentano lesioni della cuffia ad eziopatogenesi traumatica. Tuttavia gran parte delle lesioni di cuffia (traumatiche e non) presentano 2 caratteristiche comuni: il tendine del sopraspinoso e' quasi sempre la sede iniziale della lesione e la zona articolare-inserzionale e' quella che più frequentemente interessata.
A parziale interpretazione di questo dato va sottolineato come il tendine del sopraspinoso, dal versante articolare a seconda dei vari autori, sia la sede meno vascolarizzata di tutta la cuffia, e come il suo apporto ematico sia destinato ulteriormente a ridursi con l'aumentare dell'età'.
A cio' va associato come in particolari posizioni del braccio nello spazio, specialmente in abduzione, possano aumentare la pressione di contatto subacromiale con un ulteriore relativa riduzione della microcircolazione. Sinteticamente le lesioni della cuffia possono essere divise in 2 grandi gruppi: lesioni parziali, interessanti solo parzialmente lo spessore del tendine senza cioè mettere in comunicazione la cavità gleno-omerale con la borsa sottoacromiale, e lesioni a tutto spessore. I tendini interessati possono essere il sottospinoso, il sottoscapolare e il tendine del capo lungo del bicipite con tendinopatie sino alla rottura; inoltre l’intervallo dei rotatori, se leso, porta a problemi di stabilità del capo lungo del bicipite con secondaria instabilità e imponente dolore; tale lesione prende il nome di SLAP (lesione e distacco del bicipite dal labbro glenoideo anteriore, superiore e posteriore.

Sintomatologia:
Una rottura della cuffia si manifesta con un dolore che può impedire addirittura il sonno: il dolore notturno infatti è una delle caratteristiche di questa patologia. Le caratteristiche del dolore sono importanti.Un dolore nella parte anteriore può indicare una sofferenza del capo lungo del bicipite e/o del sottoscapolare, mentre un dolore per lo più posteriore e lungo il braccio può essere il sintomo di una rotture del sovraspinoso.

L’esame clinico specialistico consta di test particolari con approfondimento diagnostico strumentale ( protocolli radiografici e risonanza magnetica nucleare secondo idonei tagli portano ad una diagnosi sicura e all’indicazione terapeutica).

Nel discutere del trattamento bisogna sottolineare come non tutte le lesioni di cuffia necessitano di un trattamento chirurgico, Burkhart infatti nel 1992 ha dimostrato l'ottima validità del trattamento funzionale in tutti quei casi in cui i bordi della lesione ed il fulcro cinematico sono stabili e la coppia di forze sul piano coronale e trasverso e' bilanciata. Tuttavia con il miglioramento delle tecniche chirurgiche (ancorette, viti, bottoni, monofilamenti intrecciati) e soprattutto con l'avvento dell'artroscopia e la relativa diminuzione della morbilità chirurgica si sono create sempre nuovi spazi al trattamento chirurgico, riconducibili sommariamente a 2 scuole sempre più intersecate tra loro, ossia chirurgia a cielo aperto ed artroscopica.
NB: il trattamento riabilitativo va effettuato tramite una mobilizzazione effettuata su un piano spostato di 30° all’esterno rispetto al piano frontale.




Test Clinici:

Test di Jobe: valuta la funzione del muscolo e del tendine sopraspinoso. L’esaminatore valuta la forza di elevazione dell’arto mantenuto abdotto a 90°, anteposto di 20° e intraruotato. Il deficit di forza indica la rottura del tendine del sovraspinoso.

Test di Patte- Drop sign: valutano la funzione del muscolo e del tendine sottospinoso. Nel test di
Patte si chiede al paziente di extra ruotare la spalla controresistenz mantenendo l’arto lungo il fianco e con il gomito flesso a 90°. Nel Drop –sign l’arto viene posizionato a 90° di abduzione e in extrarotazione. La caduta angolare indica una lesione tendinea.

Lift-off test: per il sottoscapolare. Il paziente viene invitato a porre il dorso della mano a livello della regione lombare. La positività del test è data dall’impossibilità di scostare la mano dal tronco.

Napoleon test: per il sottoscapolare. Il paziente deve premere il palmo della mano contro l’addome mantenendo interiorizzato il gomito. La flessione del polso indica la lesione del sottoscapolare.
Belly-press test: Paziente in posizione supina con braccio in rotazione interna e gomito flesso a 90°, spinge la mano contro l’addome, se questo movimento è possibile senza la flessione del polso o della spalla il test è negativo;una impossibilità o limitazione del movimento indica una rottura del sottoscapolare.

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